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La presa del castello Pimpante [PG Tebaldo]

“Non più avrai questi bei pennacchini,
quel cappello leggero e galante,
quella chioma, quell’aria brillante,
quel vermiglio donnesco color!”

Per un bravo ragazzo è -essenziale- fischiettare. E così fischiettava, seppur mogio, Tebaldo dopo i suoi recenti fatti sentimentali. Fu risolutivo l’incontro con Millo, ex-scellerato che dimostrò che chi sta sopra DEVE imparare da chi sta sotto, nella logica della Virtù. E quello con Bruggiamanne, chiaramente, che nuova speranza infuse al cuor luttuoso del Cavaliere. Basta con questi inciuci da cortigiani e beghe da fattoria, bisognava smontare una sommossa ed era tempo d’azione con un forte atto che l’avrebbe sottolineato come sì tromba di notte! *si nota come un correttore/revisionatore abbia sostituito al “sì” la parola “una”*
Di tutte le terre esplorate da Tebaldo, l’obiettivo più strategico era di certo un maniero, in buono stato ancora seppur invaso da non morti nelle cripte, alle porte della Capitale. Che cosa avrebbe dato più vigore alla guerra contro i polli di un avamposto tatticamente posizionato? L’avamposto del Vilaggio Felice: Il Castello Pimpante!

Ma non da solo! Non si vince mai da soli! Il primo compagno era il solito, l’equino amico di mille e più giorni:

-RONZINANTE! Trotta-galoppiamoci subito sul posto!


]Ronzinante in un ritratto di repertorio

Viaggiavano spediti verso Ovest. D’un tratto sul sentiero, due figure se le davano di santa ragione.

– Una pugna! Ferma Ronzinante, quello è Millo!

Millo deMillis, grande promessa del Cavalierato, era ora alle prese con un boia piuttosto irritato che menava fendenti atti a dividere cavallo e cavaliere. Con l’aiuto di Tebaldo, dopo essersi accertato che non fosse un duello (nel qual caso il Tebby non sarebbe intervenuto, regola numero 38 comma 4bis della Cavalleria Moderna), il boia era steso a pelle di leone. Ecco sicuramente un altro valido camerata per la presa dello Pimpante Castello!

– Venite meco, siete valevole in spirito e braccio!

Arrivarono dunque tutti e tre al Castello detto Pimpante. L’aspetta era lugubre, scarno, non scaldava i cuori. Problema secondario, si avvide Tebaldo, al sopraggiungere di due scheletri che si contavano le costole a vicenda nel tentativo di stabilire il morto alfa. Alabarda in resta, Tebaldo caricò. In resta nel senso che gli sfuggì a mezzo percorso e a pelo riuscì a sguainare Marianna, la lama che Spanna (sua inseparabile spada). Ora Millo era già in perlustrazione sul perimetro, che Tebaldo individuò il pertugio delle catacombe. Estrasse il “Compendio Demonorum et PostMortem” di Jhonny Constantoine e iniziò a salmodiare vecchi esorcismi di uso comune.

Ma era troppo povero in spirito, serviva un consacrato! Fra Grasso avrebbe ben saputo cosa fare! Diede un altro paio di Sciò Sciò ai non morti e si occupò di sistemare il secondo grave problema: l’estetica. Bandiere e Arazzi avrebbeRO sicuramente infuso coraggio nei cuori dei sopravvissuti e timore nei polli e non morti. Significavano che gli umani (e affini) sono ancora della partita, che ancora dev’esser detta l’ultima…

– …che ci sarà un giorno, in cui il coraggio degli uomini cederà, in cui abbandoneremo gli amici e spezzeremo ogni legame di fratellanza… ma non è questo il giorno! Ci sarà l’ ERA DEL POLLO… E degli scudi frantumati quando l’era degli uomini arriverà al crollo, ma non è questo il giorno! Quest’oggi combattiamo! Per tutto ciò che ritenete caro su questa bella terra! V’invito a resistere!!!!

Una balla di fieno rotolò dalle parti del Cavaliere. Una cornacchia volò dai merletti infastidita dal Cavaliere fomentato e una femmina di martin pescatore protesse i piccoli, impaurita. Poi un nitrito dal cortile. Un nitrito disperato, dell’unico cavallo in zona: RONZINANTE!
Tebaldo caracollò giù dalle scale, prese a spallate i portoni chiusi, saltò tavoli e sedie, correndo a più non posso verso il basso, verso le scale! Vedeva già il derrière di Ronzinante mentre varcava l’arco d’entrata e poi il tonfo. Sordo. Pesante. SBRBRBRBRihihihi *TOMPF*

Furioso e disperato, Tebaldo estrasse Marianna e gramignò lo zombo di fendenti. Era tardi però. La presa del Castello Pimpante, aveva già preteso un primo tributo di sangue..
Ronzinante non era ancora stato vendicato. Parecchi fatti eran successi e il Pimpante Castello era ancora lì, senza un mondo padrone a gestirne le sale e i torrioni. Pandorius aveva ripescato parecchi nobili cuori tra cui Millo, Romualdo e Piumetta. I tempi erano maturi per la conquista. Il ser Tebaldo, fulgido come di consueto, inviò missive per raccogliere i Cavalieri e stringerli intorno all’obiettivo. Ma Piumetta era chissà dove e ser Millo soffriva d’un fastidioso disturbo rettale. Sarebbero andati Tebaldo e Romualdo a pugnare nel nome di Urf.

– Grazie monsieur deFoiegras per aver risposto alla mia chiamata!

Mademoiselle Mercoledì Nero era presente e, su richiesta di Tebaldo, accettò di partecipare per documentare l’epica impresa! Avrebbero epurato le catacombe o quantomeno sigillate onde poi prender possesso del maniero! Sotto i bastioni dello Pimpante Castello, ser du’Leòn arringava i suoi.

Entrarono e si gettarono valorosamente nelle catacombe. I cavalieri reggevano botta fianco a fianco contro gli smarriti e suicidi scheletrazzi. Felix e Mercoledì Nero incoraggiavano nelle retrovie. Marianna mieteva a destra e a manca nell’efficace vendetta di Ronzinante, Romualdo ne abbatteva a secchi e si lisciava anche i baffi. Fu una strage nel nome di Urf!

Salirono poi sui torrioni del Castello e ufficializzarono la loro presenza.

– Corri a Villaggio Felice, Romualdo! Avverti il sindaco della novella e inizieremo a preparare i primi rifornimenti!

Il primo passo per la presa del Castello e la ricostituzione dell’Ordine era fatto!

 

 
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Pubblicato da su marzo 10, 2012 in Storie

 

Ho avvelenato il Pozzo! [PG Bruggiamanne]

Ed eccoli qua…
Dopo i briganti e i pirati ecco quest’altri cialtroni sabbiosi…

Questo balenava nella mente del sindaco quando a spada tratta insieme ai suoi compagni d’arme Felici fissavano quell’essere di sabbia che li condannava a morte…

I guerrieri, tra sangue e sabbia fissavano determinati l’emissario mandato dal re dei Tuareg…

“Adesso che i tuoi pupazzi sono morti, torna dal tuo re… e digli che Bruggiamanne è qui che lo aspetta col suo flauto in mano!!!”

Ne segui ovviamente una risata collettiva…

L’emissario poi sparì in un turbine di sabbia, accecando i presenti…
“Niles, Millo, Richard, Seguitemi… gli altri difendano il Villaggio” disse il sindaco

“Mi hanno stufato tutte queste minacce, passiamo al contrattacco, quei Tuareg abbronzatissimi me la pagheranno…
Niles, Millo Procuratevi del veleno… e tu Cocchiere sai quello che devi fare”
Richard annuì al Menestrello e cominciò a sussurrare una formula magica…
…il portale fù aperto…

Si ritrovarono nel deserto, corsero verso l’accampamenti Tuareg guidati da Millo l’esploratore..
e cominciò il contrattacco!!!

Fù un massacro. uccisero tutti quelli che li ostacolavano, l’obbiettivo era raggiungere le Oasi e i Pozzi… senza acqua avrebbero avuto molti problemi…


Continuarono poi per la seconda Oasi, quella più interna, quella che porta l’acqua al palazzo…


Arrivati all’Oasi più grande ci buttarono dentro tutto il loro veleno, buttandoci anche qualche cadavere…

Sentirono poi le urla del Re Aladimo da una finestrella del suo palazzo che gli urlava qualcosa del tipo “MANNAGG’A TE E CHI TE’ MMUORT’!!!”

Così i quattro si diedero alla fuga.. ritornando al Villaggio… Sperando che questo li avrebbe indeboliti o rallentati

 
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Pubblicato da su febbraio 29, 2012 in Storie

 

San ValenMillo [PG Millo]

Oggi mi trovavo nelle fogne con Stadler Jobs,
stavamo cercando Tsquitzi, uno dei tre generali topoloni, che si diceva possedesse informazioni precise riguardo la posizione di Gallo su Sisaria.
Quando mentre stavamo infilzando topastri a destra e a manca..
“aaahhhh aiuto!”
sentimmo un urlo femminile provenire dal fondo del canale fognario.

Ci precipitammo subito a vedere da dove provenisse l’urlo e ci imbattemmo in Gogghio, il secondo dei tre generali topoloni, che ci scaricò addosso tutta la sua piccola armata di pantegane e topi magici.

Con un po’ di fortuna riuscimmo a metterlo fuori gioco, e trovai tra i suoi averi un equipaggiamento femminile.

Continuando lungo il canale riuscimmo a capire da dove provenivano le grida d’aiuto, e ci trovammo di fronte ad una splendida ragazza incatenata alla spalliera di un letto.

*ting* *ting* *ting*
Millo cercava di rompere le catene, che però sembravano alquanto resistenti.
Quando Stadler ebbe un’idea geniale: “e se le scassinassi?”

“E TU ORA TE LO FAI USCIRE?” sbottò Millo ansimante, con la spada mezza rotta.
ma ora la ragazza era libera e aveva già conquistato il suo cuore con i suoi splendidi occhioni chiari.

“Mi Mi.. Mi Millo!! Mi chiamo Millo!” disse Millo.
Anche la giovane si presentò “Giovanna Dei Sartman” disse di chiamarsi, mentre si rimetteva l’armatura.
Intanto Stadler stava pensando ai fatti suoi..

Giunti fuori le prestai Giacomo, per tornare al villaggio, e mi incamminai a piedi.
Quando arrivai alla banca, mi disse che era stata incaricata da Pandorius di cercare tracce di Gallo nelle fogne di Britain, poichè c’era il sospetto che il Pagliaccio fosse ammanigliato anche con i topoloni.

“Pirati, Briganti, Topoloni, Pagliacci.. io non ci capisco più niente!” disse Millo, ma ormai era troppo tardi, era talmente stregato dalla giovane che si sarebbe buttato nel fuoco per lei.
“Io.. Io la amo signorina!” disse..
e lei quasi ignorandolo rispose che Gallo era alla ricerca del DeArtifactis

“…Un oggetto che se fosse finito nelle mani sbagliate blablabla”, Millo oramai era su un altro pianeta, in ginocchio e con la mano della giovane tra le sue.

Quando lei ebbe finito di descrivere le proprietà dell’oggetto in questione disse:
“BENE! andrò a fare rapporto a Pandorius di quanto è successo..
Dovrò parlare anche col sindaco.” e andò via, lasciando Millo senza una risposta (perchè l’aveva ignorato del tutto) e triste.

“Che vuoi farci Giacomo, al giorno d’oggi non basta più salvare la vita ad una ragazza per conquistarla..”

 
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Pubblicato da su febbraio 17, 2012 in Storie

 

La Barbadifesa [PG Sbronchius]

Poco prima della mezzanotte a Vilaggio Felice…
Sbronchius stava facendosi proprio gli affaracci suoi ravanando nel suo forziere, quando a distoglierlo da suo lavorone un rumoretto familiare e fumoso dietro di lui portò con sè un ometto di nero vestito silenzioso e dal fare misterioso….

L’agile ombra gli fece segno di seguirlo e lo portò ( tra un grugnitino scocciato e l’altro)sul camminamento vicino all’ingresso del villaggio.

Con rapidi gesti gli indicò che tra gli alberi vicino al villaggio si stavano preparando ad un assalto dei brutti ceffi puzzolenti,

senza perdere tempo l’agile ometto con delle capriole e salti quasi invisibili agli occhi stanchi da pescelesso del barbaro,si ritrovò dall’altra parte della barricata a combattere contro i banditi e fece segno a Sbronchius di seguirlo nella rissa.

Senza pensarci troppo Sbronchius si aggrappò al palo di legno e scivolò giù,uscito dal villaggio acchiappò la pesante alabarda e si buttò in mischia sbavando e sputando sui briganti rognosi.Mentre lui menava rotantiaffettanti fendenti,la snella figura rotolava e lanciava cosetti altrettanto rotanti ed in men che non si dica l’assalto fù debellato!
Riprendendo fiato dallo scontro e massaggiandosi le parti ammaccate Sbronchius voleva conoscere meglio il suo compagno di battaglia…..

A quanto pare non sapeva o poteva parlare! Si strinsero la mano e svanì in una puzzetta nerastra lasciando il barbuto a fissare la neve come un povero ebete.

Tornato su i suoi passi si imbattè in un ultima brigantucola che cadde come un fuscello

ma non ricavò molte informazioni tranne una minaccia di vendetta!Decise quindi di seguire le impronte lasciate nella neve dai briganti.
Sterminata l’avanguardia osservò con i suoi occhietti gorilleschi che presso il covo dei briganti si stava radunando un gruppone di tagliagole,e in un lampo di genialità decise di tornare al villaggio per chiedere rinforzi e organizzare una buona difesa.

Avvisate varie persone,due imbecilli vicino ad un falò fuori dal villaggio..lo strillone…Uga e Tebaldo….con il quale si mise d’accordo per dei turni di guardia,andò a lavarsi il viso per schiarisi le idee e sorvegliare la situazione come un gorilla controllerebbe le sue banane!

 
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Pubblicato da su febbraio 16, 2012 in Storie

 

La riscossa dei banditi, e la loro riscossione!

Al Necropollo mancava un soffio. L’ultimo baluardo rappresentato da Pandorius e una massa di barboni. Ma quei sigilli erano impenetrabili ai pennuti. Ai pennuti, certo, ma non alle altre creature. Era sicuro che il maledetto ninja avesse nascosto lì l’artefatto. E l’avrebbe preso per il Signore dei Polli che l’avrebbe ricompensato con ancora maggior potere. Da giorni stava spronando quegli altri scansafatiche.

Gli abitanti del Vilaggio Felice vi hanno massacrato! V’hanno preso tutto! Siete qui a viver di stenti nella neve mentre loro ingrassano al caldo! AhahaAHAHAhahahHAHAHahah! BASTA! E’ ora di vendetta e che il sangue scorra anche da loro! Il momento è propizio, il movimento è basso, chissà dove sono!

Sarebbe passato inosservato durante la guerriglia e chi avesse vinto, che importava? Era importante prendere ciò che doveva al Villaggio! Il boia gli accordò il suo consenso, all’improvviso e di seguito gli altri gonzi.

Ghignò. Forse avrebbero avuto bisogno di un’altra mano però..

Nel frattempo..

 
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Pubblicato da su febbraio 16, 2012 in Storie

 

Il ponte a Sud Ovest era pieno di briganti stamane. [Pg Millo ]

Stamane, come al solito passeggiavo a Giacomo di cavallo.. emh.. a cavallo di Giacomo!
e fin dal principio sentivo uno strano puzzo di trappola nell’aria.
Mi diressi verso sud ovest, in direzione della locanda alla ricerca dello strano figuro incontrato giorni fa..
“GALLO, gallo diceva di chiamarsi, chissà che fine ha fatto quel maledetto pagliaccio!”
Appena salii sul ponte, fui aggredito da una decina di briganti che “GNAARRR” cercavano di disarcionarmi e allo stesso tempo di rovesciare me e Giacomo nel fiume.

Appena in tempo estrassi la spada e iniziai a sferrare fendenti a destra e a manca.
“AAHHH” “GNAAAHH” continuavo a uccidere briganti uno dietro l’altro.

“FERMATEVI!!” sbottò una voce dalle mie spalle, era Sgnappo, il boia, comandante dei briganti.
Lo conoscevo.. non per amicizia, ma avevo gia sentito il suo nome, e a quanto pare lui conosceva il mio, perchè iniziò: “Millo.. Colgonnello di villaggio felice.. cosa ti porta da queste parti?”
“Beh veramente siamo a cinquanta metri dal villagg…”
“DOVRESTI SAPERE CHE QUESTO PONTE APPARTIENE AI BRIGANTI!!” continuò lui soverchiandomi.
“beh si ma non ci sono mai stati prob…”
“SEI FORTUNATO CHE STAVOLTA TI LASCIO VIVERE”
“ma guarda che veramente io stavo vince….”
“non sospettano niente dell’attacco che gli stiamo riservando…” ghignò Sgnappo..

“ma.. ma.. veramente… aspetta un momento.. attacco!?”
Millo fece scattare Giacomo alla carica facendo cadere un paio di briganti dal ponte,
Portò la spada al collo del boia e disse “Dimmi di più riguardo quest’ipotetico “attacco” “.
“NO!” rispose Sgnappo.
Millo gli sferrò un colpo leggero alla spalla.
“SI!” rispose Sgnappo.
“Siamo stati assoldati da un tipo di nome Gallo, ci ha detto che essendo in sovrannumero, un nostro attacco al villaggio potrebbe ottenere ottimi risultati, e potremmo dormire su dei comodi letti invece che nei sacchi a pelo di pelo di opossum”.

“Capisco..” disse Millo togliendogli la spada da sotto al muso.
“Quindi Gallo è stato qui…” e si incamminò verso il villaggio quando:
“SEI FESSO SE CREDI CHE TI FARò TORNARE INDIETRO CON QUESTA INFORMAZIONE!”
Sgnappo brandiva la sua ascia e la stava roteando dritta verso la faccia di Millo.
(roteando dritta. ahah)
Millo fece appena in tempo a bloccare il colpo con lo scudo
“Uga, Lammah benedica il tuo scudo ancora una volta” pensò mentre estraeva la spada.
Purtroppo non se n’era nemmeno accorto, ma il colpo, anche se era stato parato, l’aveva fatto cadere dal cavallo, e ora era schiena a terra, e stava per subire la tecnica segreta di Sgnappo, la famigerata “asciata del boia” in bocca.
Millo riuscì a scansare l’asciata rotolando nella neve, si rialzò e si trovò a combattere faccia a faccia contro il boia.
*swing* *sprang* *stump* *scanz* *TRAFIGG* (solita serie di onomatopee combattive)
Nel giro di 15-20 minuti di combattimento, Millo riuscì ad avere la meglio su Sgnappo, e lo trafisse con la sua spada..
Il boia ci rimase un po’ male quando si rese conto di essere stato trafitto mortalmente, fece una smorfia di disappunto e sbottò “LA PAGHERETE! GALLO NON FARà DORMIRE PIU SONNI TRANQUILLI A NESSUNO A VILLAGGIO FELICE!”

Millo rinfoderò la spada e se ne andò, asciando il gruppo di briganti vivo e stupefatto ancora sul ponte.
Montò sul cavallo e disse tra se:
“Devo assolutamente comunicare questa cosa a Niles.. se non prepariamo una controffensiva in tempo.. siamo spacciati..”

 
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Pubblicato da su febbraio 16, 2012 in Storie

 

Divinità di Era del Pollo, sondaggio

Per le informazioni sulle divinità leggete il forum QUI , e poi votate! La scelta è anche multipla!

 
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Pubblicato da su gennaio 5, 2012 in News

 

QUEST DI BENVENUTO

Il giorno dell’UP su Era del Pollo è stata svolta una QUEST DI BENVENUTO con tanto di apertura di un nuovo dungeon: Le fogne di Britain

Ecco alcuni degli screen della quest.

 
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Pubblicato da su dicembre 21, 2011 in QUESTS

 

ERA DEL POLLO E’ UP!!!

 
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Pubblicato da su dicembre 20, 2011 in Varie

 

!!!Era del Pollo sarà UP IL 20/12/2011!!!

 

 

CI SARANNO ANCHE BABBO NATALE E TANTI REGALI CHE HA DA FARVI, NONCHE’ GIOCHEREMO ANCHE A BRISCOLA E TRESETTE!

…PREPARATEVI…

 
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Pubblicato da su dicembre 10, 2011 in News